Isola Bella, “Mediterraneo da Remare” tra tutela del mare e turismo sostenibile

“In Sicilia abbiamo un patrimonio naturalistico unico ed una biodiversità molto elevata che la Regione tutela e valorizza grazie all’istituzione di ben 5 parchi regionali e 79 riserve naturali oltre all’imminente Parco nazionale di Pantelleria e alle sei aree marine protette del ministero, ma nonostante tutto il turismo non decolla. Un punto su cui tutti noi, istituzioni e privati, dobbiamo interrogarci e trovare una soluzione”. L’interrogativo è stato posto ieri dall’assessore regionale al Territorio e Ambiente Maurizio Croce intervenuto, nei locali del La Plage Resort (lungo la spiaggia antistante l’Isola Bella di Taormina), all’iniziativa “Mediterraneo da Remare”, la campagna nazionale di sensibilizzazione per la tutela del Mare Nostrum giunta alla sesta edizione e lanciata dalla fondazione UniVerde in collaborazione con Marevivo e con l’adesione della Guardia Costiera.

“Oltre a Pantelleria, manca solo la firma del presidente della Repubblica, la Sicilia potrà contare anche su un secondo parco nazionale tra le Eolie, Egadi e Monti Iblei – ha aggiunto Croce -, ma sono convinto che la sola apposizione di vincoli non basti per far diventare le aree protette il volano dello sviluppo turistico e socio-economico siciliano che tutti ci aspettiamo. Dobbiamo abbattere i livelli di inquinamento che allontanano il turista e definire le giuste strategie sul settore”.

Un tema su cui il presidente della fondazione UniVerde e già ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio è intervenuto riproponendo anche per l’Isola Bella di Taormina “il divieto dell’utilizzo di acquascooter e la promozione dell’uso della canoa sensibilizzando gli operatori del settore”. Proprio Taormina è stata scelta, dopo l’esperienza del 2012, dalla fondazione UniVerde per aprire la campagna 2016 “Mediterraneo da Remare” realizzata grazie alla sinergia col centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania – ente gestore della Riserva naturale orientata Isola Bella – e con la collaborazione dell’associazione culturale TraOrmina Forum.

“Si tratta di un piccolo passo, convertire l’uso del motore con mezzi sostenibili, ma necessario per tutelare il nostro mare e migliorare di conseguenza l’offerta turistica – ha aggiunto l’ex ministro – a Taormina vi è una ricchezza naturalistica straordinaria che solo a nuoto o con le canoe può essere ammirata e non certo a bordo di un acquascooter”.

Un punto ribadito anche dal direttore della Rno Isola Bella Anna Abramo che ha evidenziato “l’atipicità della riserva naturale per lo scontro tra diversi interessi, la tutela ambientale con quelli degli operatori turistici, ma che grazie anche all’impegno dell’assessore Croce e del Comune di Taormina e alla sinergia delle rispettive parti, e delle loro competenze, sono state individuate linee di equilibrio tra i due fronti utili per potenziare l’offerta turistica e tutelare il bene naturalistico”. “Un obiettivo che necessita anche di una modifica delle strategie degli operatori turistici per raggiungere gli obiettivi prefissati e garantire anche al Comune di Taormina introiti da reinvestire sul territorio” ha aggiunto la Abramo.

Una linea sposata in pieno dal Comune di Taormina così come confermato dal vicesindaco Mario D’Agostino, il quale ha evidenziato “l’importanza della sinergia tra le parti nella risoluzione della problematica del doppio ticket di ingresso e anche per valorizzare ulteriormente l’Isola Bella, un gioiello unico al mondo”.

“Un percorso già avviato dalla Capitaneria di porto tramite la realizzazione dei corridoi di lancio che consentono di tutelare i bagnanti dai mezzi a motore in entrata e in uscita dalla spiaggia – ha spiegato il direttore marittimo della Sicilia orientale, il contrammiraglio Nunzio Martello –, ma occorre risolvere definitivamente il nodo depurazione perché il maggior inquinamento del mare deriva dagli scarichi da terra”.

Su questo tema è intervenuta anche il direttore del Parco archeologico di Naxos Vera Greco, la quale ha evidenziato “che le coste siciliane, in nome del turismo, sono state spesso deturpate dall’eccessiva cementificazione, con relativi dissesti idrogeologici, e dai poli petrolchimici”. “Al tempo stesso l’eccessiva burocratizzazione dei parchi archeologici ha spesso ingessato il normale funzionamento degli stessi anche per attività ordinarie – ha aggiunto – in questo modo è impossibile attrarre il turista nonostante i beni archeologici e naturalistici unici che abbiamo in Sicilia”.

I lavori – moderati dal presidente dell’associazione culturale TraOrmina forum Alessandro Cardente – hanno poi registrato gli interventi di Mario Cavaleri dell’associazione Marevivo che ha promosso la campagna contro le plastiche e microplatiche in mare e di Salvo Brocato del Club per l’Unesco di Taormina Valli D’Alcantara e D’Agrò.

A seguire la remata simbolica a bordo di canoe dei canoisti del Circolo nautico Teocle attorno all’Isola Bella guidata dal campione olimpionico Bruno Mascarenhas proprio per sottolineare l’importanza del rispetto del mare e dei bagnanti, dal punto di vista ambientale ed acustico, utilizzando imbarcazioni eco-sostenibili al posto degli scafi a motore.

 

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