Lutto cittadino a Messina. La città piange una delle sue migliori figlie, la poetessa Maria Costa. Oggi alle 11 alla chiesa di Paradiso si sono tenuti i funerali della poetessa che si è spenta lo scorso mercoledì a mezzogiorno, dopo una lunga malattia. La piccola chiesa del borgo marinaro dove la poetessa è nata, era gremitissima e molte persone sono state costrette a rimanere fuori. Presenti le autorità cittadine di Messina, tanti amici e uomini di cultura che hanno potuto apprezzare l’arte poetica di Maria costa che amava raccontava la sua città in dialetto messinese. Mons. Gulletta durante l’omelia ha messo in evidenza il rapporto della poetessa con il mare. Una donna nata in un borgo povero che ci ha lasciati in modo umile, nonostante fosse stata dichiarata patrimonio dell’Unesco. “Maria toccava il cuore della gente perchè sapeva leggervi all’interno -ha affermato Mons. Gulletta- lei non creava i versi, li trovava durante la sua vita quotidiana, guardando il mare il paesaggio che la circondava e le persone con cui era in contatto quotidianamente”.
Maria nelle sue poesie si è sempre espressa in dialetto messinese, cosciente del fatto che questa lingua sta lentamente morendo nonostante sia la ricchezza dei nostri antenati. A tal proposito scrisse un libro Ventu Cavaleri, nel quale affermava che la “parlata” che ci ha trasmesso un immenso tesoro di vita vissuta dai nostri padri, ricco di espressioni poetiche che hanno raccontato le generazioni, oggi si allontana tristemente dai giovani.
Ad attendere all’uscita della chiesa la bara c’era una carrozza funebre con quattro cavalli bianchi della ditta Molonia e tanta gente commossa in lacrime che hanno avuto la fortuna di conoscerla.