La rinuncia del Ministero dei Trasporti al progetto di “rottura carico”, che avrebbe messo la parola fine al diritto di continuità territoriale per i siciliani, è senza dubbio una buona notizia, una vittoria di popolo che non lascia spazio agli scatti in avanti e becere assunzioni di paternità. Senza la partecipazione trasversale e compatta del territorio siculo/calabro nessun sindacato, partito o associazione avrebbe raggiunto l’obiettivo. Oggi a palazzo Zanca si è tenuta una conferenza stampa del sindacato dei marittimi Orsa alla quale ha partecipato anche Francesco D’Uva del Movimento 5 stelle. Mariano Massaro si è dichiarato soddisfatto: “Un primo importante obiettivo è stato raggiunto – commenta il sindacalista – anche grazie alla mobilitazione dei cittadini siciliani e calabresi che il 14 febbraio del 2015 riempirono la piazza per manifestare contro l’isolamento delle due regioni, ancora oggi oggetto di evidenti discriminazioni in tema di trasporto e continuità territoriale”. A fare da eco a Massaro anche l’esponente pentastellato che ha sottolineato dell’importanza della continuità territoriale. Il segretario regionale dell’Orsa ha acceso i riflettori sulle nuove navi che Rfi starebbe costruendo, gemelle dell’attuale NT/Messina: “Queste navi -prosegue Massaro- potrebbero mantenere solo il servizio così com’è, con i noti tempi di attraversamento eccessivi per il farraginoso sistema di carico e scarico”. Massaro chiede che vengano impiegate delle navi che dimezzerebbero i tempi di attraversamento dello Stretto. Una ipotesi difficilmente realizzabile visto che il governo non ha stanziato un solo euro in più per la modernizzazione dell’attuale sistema.