L’attività di polizia ambientale ha comportato l’iscrizione di tre persone sul registro degli indagati
Ufficiali di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto di Messina, hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Messina, Sezione Giudici per le Indagini Preliminari sulla scorta degli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica di Messina, che ha condotto delle corpose e meticolose indagini già iniziate nel 2019.
Il sequestro ha compreso l’intero plesso di contrada Cassarina del comune di Sant’Alessio Siculo, e comprende l’impianto di depurazione comunale costituito da vari stadi di trattamento del refluo urbano che, una volta fuoriuscito, sfocia in mare attraverso una condotta sottomarina.
Nel sequestro ricadono, inoltre, tutte le aree adibite a deposito temporaneo di rifiuti, come vaglio di grigliatura, sabbie e fanghi derivanti da depurazione, riscontrati all’interno dell’area stessa.
Tale attività di polizia ambientale ha comportato l’iscrizione di tre persone sul registro degli indagati.
Al fine di assicurare i beni sottoposti a sequestro, l’intera area è stata delimitata con apposizione di cartelli indicanti “Sequestro preventivo depuratore eseguito dalla Polizia Giudiziaria su disposizione dell’A.G. art.321 cpp”, oltre a del nastro bicolore bianco/rosso con scritta Guardia Costiera.
Il Nucleo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Messina provvederà ad effettuare una costante campagna di prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale, al fine di sensibilizzare l’utenza ed i fruitori del mare e delle spiagge a una sempre maggiore attenzione verso la tutela delle acquee e degli ambienti marini.