Miliardi di euro, provenienti dallo sfruttamento animale, rimpinguano ogni anno i traffici delle più potenti organizzazioni criminali, italiane ed internazionali. Corse dei cavalli, combattimenti tra cani, contrabbando di animali esotici, infiltrazioni nella gestione dei canili pubblici e privati, bracconaggio, pesca di frodo, macellazione clandestina e vendita di carni infette, traffico di farmaci, false certificazioni sanitarie e furto di bestiame. Un giro di affari che consente alla mafia e alle cosche locali di proliferare, rafforzando potere economico e dominio sul territorio, nell’indifferenza della stragrande maggioranza delle istituzioni e della società civile. Un fenomeno criminale considerato, erroneamente, ancora oggi marginale nella lotta alla criminalità organizzata.
Alla luce dei recenti fatti di cronaca, che vedono la città e la provincia di Messina terreno fertile per il proliferare dei reati di zoomafia, il gruppo di lavoro Tutela Animali del meetup Grilli dello Stretto, ha illustrato oggi, nel corso di una conferenza stampa, che si è svolta nella sala Ovale di palazzo Zanca, finalità e natura del convegno: “La nuova frontiera del crimine organizzato: la zoomafia”.
“Saranno il portavoce Francesco D’Uva, componente della commissione Antimafia alla Camera dei Deputati, Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio nazionale zoomafia della Lav (Lega AntiVivisezione), Vincenzo Di Marco, direttore dell’istituto zooprofilattico di Barcellona Pozzo di Gotto, e Anna Giordano, dell’associazione Man (Mediterranea per la Natura) i relatori del convegno – spiega Davide Rizzo – attraverso i loro interventi entreremo all’interno di una dimensione criminale che lucra sulla salute degli animali”.
Un evento, che si svolgerà sabato 5 novembre, nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca, a partire dalle ore 9, moderato dalla giornalista Emma De Maria, che rappresenta la prima uscita pubblica del gruppo Tutela animali: “Il meetup Grilli dello Stretto nell’ultimo anno ha intrapreso differenti attività in tema di benessere animale – spiega Jamila Kweder – interfacciandosi con le istituzioni cittadine, dal Comune di Messina alla locale Asp, e cooperando in sede Ars alla revisione del testo di legge sulla caccia e sul randagismo.
Abbiamo realizzato ed offerto gratuitamente al Comune un progetto per la realizzazione di un’oasi felina, che potrebbe rappresentare una valida soluzione allo sgombero del rifugio di via don Blasco”.