Con decreto del 20 luglio scorso (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana il 2 settembre), l’assessore per il Territorio e Ambiente Maurizio Croce ha approvato le “Procedure per l’istituzione e norme di salvaguardia e tutela dei Geositi della Sicilia” con allegato l’elenco dei “Siti di interesse geologico” in cui figura anche la riserva naturale gestita dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania con i geositi denominati “Capo Sant’Andrea-Unità di Capo Sant’Andrea” e “Isola Bella Sequenza Meso-Cenozoica dell’Unità di Longi-Taormina”.
I due geositi sono finalizzati a tutelare parte della riserva che si estende complessivamente per 10,49 ettari e include l’Isola Bella (zona A) e il Capo di Sant’Andrea ed il Capo Taormina (zona B). La successione litologica esposta nell’area della riserva appartiene a due distinte unità tettoniche denominate Unità di Taormina e Unità di Capo Sant’Andrea appartenenti al Complesso geologico “Kabilo – Calabride”.
Aree che rappresentano l’ossatura dell’Arco Calabro-Peloritano e geograficamente si identifica con i Monti Peloritani.
Le due unità tettoniche sono costituite da antichissime rocce metamorfiche con al tetto rocce sedimentarie prevalentemente carbonatiche. Le rocce metamorfiche di base sono costituite da Scisti cloritici-sericitici, e rappresentano un antico basamento cristallino di età Paleozoica che affiorano nelle aree più interne della riserva.
Il litosoma maggiormente presente (che costituisce anche l’Isola Bella, i faraglioni circostanti e il promontorio di Capo Taormina) sono i “Calcari e Dolomie” del Giurassico Inferiore.
Si tratta di Calcari detritici e calcari algali di colore bianco-grigiastro deposti sul fondo di un vasto bacino oceanico chiamato Tetide, ormai scomparso a causa della convergenza e della successiva collisione occorsa tra il continente africano e il continente europeo nel Tortoniano (circa 10 milioni di anni fa). Le rocce più “giovani” dell’area sono rappresentate dai calcari Micritici rossi in facies di “Maiolica” di età Giurassico superiore – Eocene Inferiore affioranti presso Capo Sant’Andrea.
Sono geositi quelle località o territori in cui è possibile riscontrare un interesse geologico, geomorfologico, paleontologico, mineralogico o altri interessi connessi con la natura geologica dei luoghi.
L’Isola Bella, considerata la “Perla del Mediterraneo”, rappresenta un’area di straordinaria bellezza, dichiarata, nel 1984, monumento di interesse storico-artistico di particolare pregio, mentre nel 1998 è stata istituita la Riserva naturale orientata “Isola Bella” al fine di tutelarne il particolare valore paesaggistico.
Nel 2005 è stata inclusa tra i Siti di Interesse Comunitario (SIC). Il SIC denominato “Isola Bella, Capo Taormina, Capo Sant’Andrea”, esteso 21 ettari, è stato proposto in quanto “zona costiera di notevole valore paesaggistico con falesie che ospitano una tipica vegetazione rupicola ricca di endemismi”. Si estende su tutta la zona costiera calcarea, da Capo Taormina a Capo Castelluccio. Anche il tratto di mare prospiciente la riserva è stato individuato come Sito di Interesse Comunitario, denominato “Fondali di Taormina – Isola Bella”, caratterizzato da praterie sottomarine di Posidonia oceanica, habitat prioritario di conservazione.