Era ossessionato dall’idea di essere lasciato dalla donna che aveva conosciuto 8 mesi prima e con la quale aveva iniziato una relazione sentimentale rivelatasi, da subito, tormentata. Lei, dal canto suo, aveva maturato la decisione di interrompere quel rapporto soffocante ma le minacce di morte, l’aggressività e la violenza di quell’uomo le avevano impedito di riacquistare la tanto agognata libertà.
La decisione di denunciarlo arriva a seguito dell’ennesimo litigio preceduto da altri estremamente gravi ma nascosti accuratamente per la paura di peggiori e più gravi conseguenze. Era arrivato addirittura a farle inspirare, trascinandola con la forza, il gas del fornellino del piano cottura; a metterle la cintura al collo, dopo averla schiaffeggiata, mimando il gesto di volergliela stringere per soffocarla.
Continui telefonate e messaggi erano all’ordine del giorno accompagnati da appostamenti sotto casa o nei posti da lei frequentati per imporre la sua presenza creando nella donna uno stato di terrore. L’ultimo episodio lo subisce lo scorso 28 settembre costretta a consumare, contro la sua volontà, un rapporto sessuale costatole escoriazioni, edemi, traumi , ecchimosi.
L’immediato intervento dei poliziotti delle Volanti della Questura di Messina quella sera le dà la forza di raccontare l’incubo vissuto negli ultimi mesi. Da lì l’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina, prende avvio intensa e rapida tanto da portare all’emissione dell’ordinanza di custodia in carcere a distanza di pochi giorni. Nella giornata di ieri gli operatori di polizia hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare conducendo il responsabile presso la casa circondariale di Gazzi.