Dall’incontro è emerso come in futuro sarà sempre più difficile non avvalersi della AI
L’arte autentica non può essere sostituita dall’intelligenza artificiale, ma in futuro l’Ai sarà a servizio degli artisti, sviluppando anche nuovi filoni di creatività. Questo quanto emerso nella chiesa Santa Maria Alemanna a Messina, che ha ospitato un appuntamento dei Coffee Talk del Cnr-Irib: ‘Intelligenza Artificiale – dialoghi creativi e arti visive’. A confronto il noto artista Dimitri Salonia, fondatore della Scuola Coloristica Siciliana, che ha gareggiato nel realizzare delle opere d’arte con l’Ai generativa di Chat Gpt guidata da Gaia Roccaforte, ingegnere biomedico dell’Istituto di ricerca e innovazione biomedico del Cnr di Messina.
“Sono veramente entusiasta” – ha spiegato Dimitri Salonia -. Avere sfidato il computer catturando l’immaginazione del pubblico con una mia opera penso abbia dimostrato che i veri artisti possono ancora superare le meraviglie della tecnologia. Durante la realizzazione spero sia riuscito a trasmettere non solo l’eccitazione nel momento di creazione, ma anche una ferma convinzione nell’irripetibile inventiva umana. Penso che l’intelligenza artificiale non riuscirà mai a riprodurre l’imperfezione o l’errore che tuttavia rappresentano il tratto distintivo di un artista e rendono l’opera unica”.
A decretare il consenso al maestro Dimitri Salonia è stato il pubblico presente. L’opera ritrae un mercato rionale: uno dei temi spesso rappresentati da Salonia che, tuttavia, ne ha creato una versione inedita con la collaborazione dell’allieva Lidia Monachino. Salonia con il suo stile ‘impressionistico informale figurativo’ e i suoi colori accesi, i tratti tipici della sua arte, non solo ha riaffermato il valore unico dell’ispirazione umana rispetto alle capacità algoritmiche, ma ha anche acceso una riflessione profonda sul posto dell’arte e della creatività in un’era dominata dall’innovazione tecnologica. Le sue opere, vibranti di vita, colore e emozione, stanno a testimoniare che l’arte, nella sua forma più pura e profonda, non è intaccata dalle più sofisticate creazioni artificiali.
Le opere di Salonia da sempre svelano un’alchimia di emozioni forti e contrastanti che riescono a colpire l’anima, per entrare in un universo parallelo: quello del colore. “Un universo – spiega il maestro – che rifiuta le parole, le etichette, i formalismi. “L’arte – continua Salonia – libera la personalità dell’uomo, costretta e impigliata in forme predefinite. Dunque una verità estratta a sorte dal turbinio degli impulsi e non mediata dal perbenismo di facciata, dalla rigida imposizione di regole e leggi. L’uso dei colori seduce e avvolge, guarda le trasparenze, al di là del primo impatto svela immagini di vita. E così si può scoprire, dietro l’ombrellone di un mercato, i venditori di frutta e verdura, che emergono dalla composizione dell’insieme. Sono loro che segnano, nell’immaginario collettivo, il confine principale tra il nulla e il tutto; sono loro che aprono, nel cassetto della memoria, sensazioni estreme”.
Soddisfatta anche Gaia Roccaforte del Cnr-Irib di Messina che spiega: “è stata una sfida avvincente, l’Ai ha finito prima e ha rispettato il tema prescelto, creando un’opera molto bella dal punto vista formale e nel rispetto dello stile selezionato. Ritengo tuttavia, che anche nel campo dell’arte, nei prossimi anni l’intelligenza artificiale si perfezionerà e riuscirà ad essere sempre più collaborativa con l’essere umano, riuscendo a trasmettere emozioni e soprattutto informazioni”.
Durante il coffee talk, moderato dal dirigente tecnologo del Cnr Marco Ferrazzoli, il prof. Alfredo Ferro, emerito di Informatica dell’Università di Catania, ha illustrato i numerosi campi dove l’intelligenza artificiale già svolge tale ruolo. In particolare, nel campo della sanità, come hanno spiegano Giovanni Pioggia, responsabile Cnr-Irib di Messina, e Marco Ferlazzo, Presidente di COT, illustrando “Adapt-Mi – Automatic Diagnosis, Assessment, Prognosis and Treatment of Motor Illness”, un progetto innovativo finanziato dal Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit), finalizzato alla ricerca e sviluppo di nuovi algoritmi di medicina e riabilitazione personalizzata basati su Ai generativa.
“L’Intelligenza artificiale – afferma Pioggia – è emersa negli ultimi anni come una forza trasformativa nel campo della medicina, capace di ridefinire sotto certi aspetti il modo in cui diagnostichiamo, trattiamo e sorvegliamo le malattie, ma anche – più in generale – il modo in cui organizziamo l’assistenza sanitaria”. “Questa tecnologia – afferma Flavio Corpina, Amministratore Delegato del Consorzio M.H.I.H. – utilizza algoritmi di apprendimento automatico ed analisi dei dati per elaborare grandi quantità di informazioni mediche in modo rapido ed accurato, con l’obiettivo di rendere sempre più precise le decisioni cliniche e di contribuire ad un miglioramento degli esiti di salute dei pazienti”.