“Due improvvisati ladri si introducono in un lussuoso appartamento con l’intento di svaligiarlo. La scena rivela un’abitazione parossisticamente dotata di sistemi di sicurezza, da quelli più sofisticati a quelli più “surreali” messi goffamente a punto dal proprietario stesso, un vero e proprio monumento alla paura, all’insicurezza, alla diffidenza e alla solitudine. Il proprietario è in casa, asserragliato in questo fortino e pronto a far valere il suo diritto alla legittima difesa. Nasce così̀ il confronto tra un inesperto e maldestro utilizzatore di armi e i ladri, costretti a improvvisarsi da par loro inesperti utilizzatori di concetti e ragionamenti per condurre un improbabile ed esilarante negoziato”, quello che caratterizzerà lo spettacolo “Legittima difesa”.
Cresce l’attesa per il debutto, sabato 27 ottobre, al Clan Off Teatro di Via Trento,4 – con repliche sabato 27 ottobre alle 18.30 e alle 21.30 e domenica 28 ottobre alle 18.30 – in prima nazionale dello spettacolo “Legittima difesa”, scritto da Laura Giacobbe, diretto da Roberto Bonaventura, con Giuseppe Capodicasa, Francesco Natoli e Michelangelo Maria Zanghì, una produzione di Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri Compagnia Teatrale col sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. Lo spettacolo inaugurerà la stagione 2018/2019 al Clan Off Teatro, denominata #r-esistenze e diretta da Mauro Failla e Giovani Maria Currò.
“Legittima difesa” porta sulla scena, come osserva l’autrice, Laura Giacobbe: «un confronto, dai rispettivi punti di vista, dei personaggi sulle rispettive ragioni, sulla paradossale legittimità dell’esistenza dei cosiddetti cittadini armati come sulla altrettanto incivile avanzata di “nuovi” ladri, finendo poi per chiedersi come quando e se mai sarà possibile sottrarsi al Far West e alla dilagante seduzione esercitata dalla violenza e dall’aggressività. Il ritmo di questo confronto risente di brusche e improvvise accelerazioni, improvvisi picchi di tensione che incubano l’annunciato esito tragico e che puntualmente si smorzano grazie al ritorno disperato al dialogo, su cui tutti in fondo confidano, come si confida in un deus ex machina. Il testo Legittima difesa mira a creare un congegno dialettico in cui si confrontano, con accenti grotteschi e cupa tensione, prospettive politiche strabiche che poggiano su convinzioni a dir poco scalcinate, o meglio che risultano scalcinate proprio in virtù della complessità degli argomenti, quegli stessi argomenti complessi che le istituzioni non sanno affrontare adeguatamente e che la politica utilizza spesso a fini di consenso. La “lingua” di questo testo sarà il “mezzo di trasporto” per questo rovinoso viaggio di allontanamento dalla civiltà, verso il mondo opaco della sicurezza fai da te. Nella granitica costruzione dei personaggi non mancheranno però le “lesioni strutturali” che il senso di umanità provoca inesorabilmente in ogni fortino che si regge sul fanatismo e sull’irragionevolezza».
Dalle note di regia di Roberto Bonaventura: «Incredibile signori: le rapine e gli omicidi sono nettamente in calo, mentre la paura aumenta. Come mai? Cosa o chi si nasconde dietro questo paradosso? È questo il nascosto nel testo “Legittima difesa”, è nascosto perché non lo dice, te lo porge gentilmente, per farti rendere conto di cosa sia, adesso il nostro paese. L’Italia impaurita, depressa e cosparsa di odio. L’Italia che cerca di reagire ma viene fermata da un muro invisibile. Che muro? L’ignoranza, il facile schierarsi con il più forte, il difendersi con le armi, con l’insulto, con la negazione dei diritti dell’uomo, con il perdere tutto ciò che di bellezza c’è nell’animo umano. Fermiamoci su una panchina di una piazza, incontriamoci, non facciamoci fregare, forse le soluzioni le possiamo trovare, guardandoci negli occhi. “Siamo uguali capo, a me non mi spetta l’orologio tuo e a te non ti spetta la vita mia”».
Il produttore Maurizio Puglisi aggiunge: «“Legittima difesa” è un progetto che ha vinto il Bando SIAE “Nuove Opere” dedicato a compagini di interpreti under 35. Dei 10 progetti vincitori, ben due sono di Messina, a riprova che in questa città il Teatro, nelle sue componenti più sane, è vivo e operativo. E proprio questo progetto riunisce alcune delle componenti più importanti del panorama teatrale cittadino, a partire proprio dall’autrice Laura Giacobbe che, trattando un tema così delicato, ha saputo porre all’attenzione sugli aspetti più profondi dell’animo umano, al regista Roberto Bonaventura che, con questo lavoro, dimostra sempre di più la maturità del suo lavoro e del suo percorso artistico, ad un cast di attori di primissimo livello, senza dimenticare tutte le altre componenti fondamentali per la riuscita del progetto, grazie alla grande professionalità che li caratterizza. Sperando che lo spettacolo possa incontrare il gradimento del pubblico e della critica, come produttore dello spettacolo mi ritengo estremamente sodisfatto e ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la genesi e la nascita di questo spettacolo, e tutti coloro che crederanno in questo progetto consentendoci così di valorizzarlo e di distribuirlo sul territorio nazionale». Dopo il debutto messinese, lo spettacolo andrà in scena lunedì 29 ottobre 2018, al Teatro Beniamino Ioppolo di Patti.