Messina, al via il progetto di restauro di Casa Cammarata

Prevista la riabilitazione del manufatto artistico che rappresenta una porzione, ormai ridotta a vestigia

La famosa “Casa del Puparo” verrà riportata a nuova vita.

I lavori, che a breve saranno avviati una volta ultimati gli iter dei pareri esterni, consentiranno la “restituzione” alla collettività, di quella che fu “la casa del Cavalier Giovanni Cammarata” (Messina, 1914-2002). Il muratore in pensione che, anche se privo di una vera formazione artistica, iniziò ad abbellire e decorare a partire dal 1970 la propria abitazione a Maregrosso, mediante la realizzazione di opere artistiche originali e fantasiose.

Con un impegno di spesa di 100.000,00 euro, ammesso a finanziamento dalla Regione, grazie ad un emendamento presentato dall’on. Antonio De Luca, il progetto del Comune, redatto dall’arch. Carmelo Celona, prevede la riabilitazione del manufatto artistico che rappresenta una porzione, ormai ridotta a vestigia, di quella che fu “la Casa delle meraviglie del cavaliere Giovanni Cammarata”, detta anche “Casa del Puparo” e, più specificatamente, il restauro di tutte le opere d’arte, la musealizzazione multimediale dell’intera esperienza espressiva dell’artista Outsider e la messa in sicurezza di due piccoli vani che ospiteranno un piccolo museo multimediale, nonché un sistema di protezione delle opere dagli agenti atmosferici.

L’intervento descritto verrà suddiviso in due stralci:

Il primo stralcio, che verrà eseguito con i fondi assegnati dalla Regione Siciliana, pari a 100.000,00 euro, erogati per l’anno 2024, prevede le attività di restauro di tutte le opere, la messa in sicurezza dei due piccoli locali e la musealizzazione multimediale e virtuale dell’intera esperienza espressiva del cavaliere Cammarata.

Il secondo stralcio, che verrebbe eseguito successivamente, prevede invece la realizzazione di una copertura a protezione delle opere restaurate per mitigare il progressivo deperimento e contenere la proliferazione della vegetazione infestante.

Terminati i lavori, il bene sarà inserito tra gli attrattori culturali e turistici della III Municipalità che in questi anni si è prodigata a collaborare con il Comune per il recupero e la valorizzazione.

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