spot_img

Nel processo d’appello per la morte di Lorena chiesta la conferma delle condanne

Dopo la sentenza di primo grado con la condanna, con rito abbreviato, di 11 anni al finanziere Gaetano Forestieri e 7 anni al pasticciare Giovanni Gugliandolo, nel processo di appello per la morte della 23enne studentessa di Capo d’Orlando, Lorena Mangano, il procuratore generale Lima ha chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado ai due imputati. I due sono accusati di omicidio stradale e competizione non autorizzata. Secondo l’accusa, infatti, Forestieri e Gugliandolo avevano ingaggiato una gare per le vie cittadine conclusasi con il tragico incidente che ha causato una vittima innocente. Le immagini delle telecamere hanno dimostrato che Forestieri è transitato ad altissima velocità con il semaforo rosso prendendo in piano la Fiat Panda di Lorena Mangano. La giovane morì dopo qualche giorno di ricovero al Policlinico di Messina e per i due scattò immediatamente l’arresto. Il Gup Salvatore Mastroeni nella motivazione delle condanne paragonò le due auto super elaborate usate quella sera del 26 giugno alle pistole utilizzate in una roulette russa. «Se sparo con una pistola posso uccidere -scrisse il Gup-, se muovo l’enorme carro di una macchina ad altissima velocità contro una autovettura che legittimamente passa col verde, e figurarsi un passante eventuale, posso uccidere. Il preconcetto nasce che la pistola nasce per offendere e l’auto no, ma è l’uso consapevole che fa la differenza non la destinazione abituale: se sparo mille colpi in aria non uccido nessuno, se passo a 120 ad un incrocio col rosso uccido salva la fortuna che nessuno attraversi dall’altro lato con il verde».

ARTICOLI CORRELATI

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

SEGUICI SUI NOSTRI CANALI SOCIAL

6,704FansLike
537FollowersFollow
1,057FollowersFollow
spot_img

ULTIMI ARTICOLI