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Nessun politico ha osato sfidare Cateno De Luca, designato secondo assessore

“Il patrimonio culturale di Messina deve essere il fulcro di una apposita strategia di valorizzazione e rilancio dell’intera comunità anche in chiave turistico imprenditoriale per restituire alla città la sua vera identità, deturpata da anni di malgoverno della classe politica”. Lo ha detto Cateno De Luca, candidato alle prossime elezioni regionali con la lista Udc -Sicilia Vera durante la convention elettorale “Cateno contro tutti” che si è svolta ieri pomeriggio al teatro Vittorio Emanuele di Messina. De Luca ha illustrato i primi 16 punti del suo programma elettorale per Messina e si è confrontato con cittadini e rappresentanti delle forze sociali e imprenditoriali della città. Ha poi fatto conoscere al pubblico altri 50 candidati che appoggeranno la sua candidatura a sindaco dopo le regionali. De Luca ha quindi presentato sul palco il suo secondo assessore l’avvocato Dafne Musolino. Nella scorsa manifestazione a piazza Cairoli De Luca aveva designato il primo assessore Massimiliano Minutoli. Nessun politico locale ha accettato la sfida lanciata dall’esponente di Sicilia Vera di confrontarsi su ciò che ha portato alla distruzione della città negli ultimi 30 anni.

“Per riuscire a valorizzare il patrimonio storico della città – ha detto poi De Luca – bisogna recuperare, valorizzare e mettere in rete tutte le migliori esperienze degli ultimi venti anni: recupero dei forti umbertini, collaborazione con associazioni cittadine e gruppi giovanili per organizzare spettacoli, le bande musicali, le preziosa realtà del Museo di Gesso, quello di Castanea, il Museo del 900, villa De Pasquale, villa Cianciafara e Villa Melania. Tutto questo potrebbe non bastare se non si scioglieranno nodi storici come il recupero della Zona Falcata, l’apertura alla città dell’Area della Fiera, la messa a norma dell’Arena di Villa Dante. Importante poi istituire il ciclo delle notti bianche itineranti e permanenti ogni sabato da maggio a settembre coniugando cultura, musica e gastronomia.

Oltre al Duomo e al Museo regionale i turisti devono vedere anche tutto quelle che offre Messina che d’altronde il sesto porto in termini di sbarchi crocieristici con circa 400.000 presenze annue. Tuttavia, l’assenza di percorsi ben determinati e di una strategia integrata pubblico/privata spinge le compagnie a bypassare la città ed a puntare su Taormina ed Etna e questo non deve più avvenire.

In tale contesto – ha concluso De Luca – è indispensabile promuovere meglio il giro sulle feluche, sui bus e sulle carrozze per far gustare le bellezze di Messina e puntare su itinerari che mettano in risalto i villaggi e le peculiarità del territorio. Fondamentale sarà la creazione del brand Messina per consentire di valorizzare le sue eccellenze storiche, artistiche, ed enogastronomiche della città”.

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