“Il sindaco, incapace di gestire i beni storici e artistici, si è rifiutato di pagare l’irrisoria somma di € 3.900, dovuta ad un avvocato in virtu’ di un’ordinanza di assegnazione non eseguita; e per questo si rischia la vendita all’incanto del Convento Basiliano di Fragalà, con i suoi arredi, tra cui un’opera di altissimo valore artistico, storico e sociale, collocata nel salone di rappresentanza”. A dirlo il consigliere dell’opposizione ed ex Sindaco di Frazzanò Antonio Carcione che aggiunge: “Gravissimo è il danno erariale ai beni culturali e alla comunità di Frazzanò, alla Sicilia e al patrimonio dell’umanità, dato lo straordinario pregio storico e architettonico del Monastero e dei suoi arredi, tra cui un grande dipinto di 5 m per 6 m, commissionato dal Comune di Frazzanò al Maestro Dimitri Salonia nel 2013, eseguito con il patrocinio dello stesso Comune e della Soprintendenza ai Beni Culturali, e con la sponsorizzazione di importanti imprese del territorio. Quando ero sindaco del Comune di Frazzanò contattai l’artista Dimitri Salonia, chiedendogli di realizzare una grande opera di 5 m per 6 m per il Monastero di Fragalà; gli spiegai la mia esigenza di raccontare la storia di Frazzanò e del suo territorio, delle sue bellezze paesaggistiche e delle sue tradizioni religiose e popolari.
L’enorme dipinto ha ripreso, difatti, un importante avvenimento storico: la battaglia di Ruggero I d’Altavilla per la liberazione della Sicilia dal dominio arabo. Nel contempo, descrive le rovine dello stesso Monastero Basiliano nell’epoca in cui si è svolta la battaglia, il paesaggio campestre di alti faggi e la rappresentazione dei Santi, che hanno vissuto la loro esperienza mistica in questa realtà. Trattasi di un’opera a più mani, forse unica nel suo genere, della Scuola Coloristica Siciliana, che ha un grande significato artistico, sociale e storico. È noto che la Sicilia è ricca di monumenti storici e architettonici di immenso valore, che molto spesso non sono stati tutelati, né conservati, talvolta per ignoranza e molto più per interessi criminali.
Ecco perché non possiamo stupirci se un sindaco, per non pagare la somma di euro 3.900, lascia che venga pignorato un Monastero Basiliano del XII secolo, unico al mondo, preziosissimo scrigno di opere d’arte. L’attuale primo cittadino di Frazzanò Ing. Gino Di Pane ha ritenuto lecito rinunciare, oltre che al Monastero, anche alla pregevole opera d’arte “Il Conte Ruggero contro i Mori”, realizzato dal maestro Dimitri Salonia, pittore conosciuto in tutto il mondo, e fondatore della Scuola Coloristica Siciliana, con la collaborazione della pittrice Lidia Monachino.
Rammento al Sindaco Di Pane che il Monastero nel 1090 circa fu edificato proprio da Ruggero I d’Altavilla, e fu questo il secondo Monastero edificato dai Normanni, dopo quello di Troina, un’opera di alto valore storico e religioso, oltre che architettonico, che è riuscita a conquistare il pubblico, e i critici di tutto il mondo, per la forza espressiva e l’effetto di movimento dei personaggi, tanto che alcuni studiosi dell’Università della Sorbona di Parigi si sono recati al Monastero per esaminare il dipinto.
Ma l’aspetto più importante è quello del connubio tra arte Basiliana e arte Coloristica, un’unione che ha una comune radice nella storia Siciliana. Due stili diversi e lontani, eppure simili nel testimoniare la storia della Trinacria. Penso che tutto questo rappresenti la memoria storica della Sicilia e un grande arricchimento culturale; ritengo che un sindaco debba lavorare per preservare la memoria storica del paese, che egli dovrebbe amministrare.
Mi auguro quindi che il sindaco cerchi piuttosto di salvare il Monastero e le sue opere d’arte, e si impegni a preservare il patrimonio culturale del suo territorio, per evitare ulteriori responsabilità civili, penali, amministrativi ed erariali.
Tra l’altro da anni il Monastero è meta, di migliaia di turisti e rappresenta, senza dubbio, il bene più prezioso di tutta la comunità di Frazzanò e che il pignoramento, provocato dall’inadempimento del Sindaco, ha fatto perdere al paese moltissimi fondi, facendo venir meno un indotto turistico importante che, se adeguatamente sfruttato dal Comune, potrebbe portare nelle sue casse rilevanti introiti, con i quali il primo cittadino potrebbe pagare questo e molti altri debiti.
Invece il Sindaco offre in pagamento del debito il grande dipinto, che occupa tutta la parete del salone di rappresentanza, del valore di € 50.000,00, pur di non pagare un debito di appena € 3.900, ma spende la somma di € 14.000, prelevate dalla cassa del Comune.
Per evitare di arrecare un gravissimo danno erariale alla sua comunità, non essendo abbastanza preparato nel campo artistico, avrebbe dovuto semplicemente informarsi sulle quotazioni dell’opera, presente, tra l’altro, su tutte le riviste specializzate di Arte nazionali e internazionali, scoprendo che un’opera di Dimitri Salonia di tali dimensioni vale almeno 50 mila €uro”.