Il “Salva Messina” prevedeva il rilascio delle tessere gratuite per il trasporto pubblico agli invalidi. Ad oggi l’amministrazione De Luca non ha mantenuto i propri impegni e il consigliere Gioveni, che lo scorso marzo aveva presentato una interrogazione in merito alla questione, interviene nuovamente.
“Alla predetta interrogazione del 7 marzo con cui chiedevo a codesta Amministrazione di provvedere ad avviare l’iter per il rilascio delle tessere gratuite ATM agli invalidi per servizio ai sensi della L.R. n. 9 del 1 ottobre 1992, agli invalidi civili con percentuale d’invalidità non inferiore al 66%, agli invalidi di guerra, nonché ai portatori di handicap a cui sono stati riconosciuti i requisiti previsti dalla Legge 104/92 art. 3 commi 1 e 3 -afferma Gioveni-, mi era stata data risposta dal sig. assessore ai servizi sociali che si sarebbe provveduto nella delibera di variazione di Bilancio, come da impegno assunto dal sig. sindaco durante il dibattito sul “salva Messina” in cui, dietro il ritiro di un mio emendamento, aveva promesso lo stanziamento di almeno 100.000 euro per quello che ritengo essere senza mezzi termini un vero atto di giustizia sociale ed attenzione verso queste categorie svantaggiate!
Orbene -prosegue il consigliere comunale-, in quella delibera (comunque bocciata dal Consiglio Comunale il 7 maggio u.s.) non vi era traccia di queste somme, né tanto meno da parte dell’Amministrazione vi è stato alcun atto in questo senso visto che sempre il sig. sindaco, nella seduta della Commissione Bilancio del 19 febbraio scorso, aveva chiarito che nei 5 milioni di euro stanziati per ATM nel Bilancio di Previsione 2019 potevano essere incluse anche le somme da destinare al trasporto gratuito dei soggetti invalidi”.
Pertanto, Giobveni ha presentato una nuova interrogazione al sindaco e all’assessore Calafiore, per sapere: se intendano mantenere l’impegno assunto in Aula in merito al rilascio delle tessere gratuite ATM alle categorie svantaggiate summenzionate;
quanto tempo ancora occorrerà, qualora si dovesse procedere in tale direzione, prima che il Dipartimento servici sociali vari un bando rivolto agli aventi diritto.
