Politica e sanità, condannati un ex deputato e una dirigente del Papardo

I due erano imputati in un processo che seguiva gli arresti del luglio 2023 per presunte pressioni politiche ai vertici aziendali dell’ospedale Papardo di Messina

Arrivano le prime condanne in merito alle pressioni politiche esercitate nei confronti dei vertici dell’ospedale Papardo per agevolare aggiudicazioni appalti e assunzioni. Alla sbarra c’erano l’ex deputato regionale Antonio Catalfamo e la dirigente Francesca Paratore. I due hanno scelto il rito abbreviato che rende il processo più celere e gli imputati hanno uno sconto di pena.

Al termine dell’udienza preliminare il gup Ornella Pastore ha condannato Antonio Catalfamo a 5 anni e 4 mesi, Francesca Paratore a 5 anni e 8 mesi. Quest’ultima ha avuto una condanna maggiore perché su di lei pendeva un’accusa in merito a un tampone del Coronavirus, in realtà mai effettuato.

La vicenda risale al luglio del 2023 quando la Guardia di finanza arrestò i due imputati.

Le indagini riguardano una serie di procedure di gara all’Azienda Ospedaliera Papardo che, secondo gli investigatori, sarebbero state condizionate da interessi privati riconducibili ad una persona “che all’epoca dei fatti rivestiva il ruolo di deputato dell’assemblea regionale siciliana e ad un dirigente medico amministrativo in servizio presso l’Azienda Ospedaliera”.

I due, secondo l’accusa, avrebbero voluto agevolare “persone a loro vicine imponendo la loro assunzione nelle ditte private, che si aggiudicavano gli appalti relativi a servizi di pulizia e sanificazione della struttura ospedaliera, ovvero avvantaggiandoli nella partecipazione a pubblici concorsi, e ancora nella predisposizione da parte dell’azienda ospedaliera di bandi di gara ad hoc”.

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