Ponte Stretto, Webuild assume primi tecnici in Sicilia e Calabria

L’Ad Salini ha spiegato che le opere da realizzare in Sicilia e Calabria consentiranno a migliaia di giovani di potere lavorare nella loro terra

“Abbiamo assunto 65 persone che sono state formate nella nostra scuola di formazione di Belpasso, nel Catanese”. Ad annunciarlo è l’ad di Webuild Pietro Salini intervenendo, a Palermo, alla conferenza stampa, insieme al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il presidente di Rfi Dario Lo Bosco, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei cantieri aperti nell’Isola.

L’amministratore delegato si è recato anche in Calabria ha incontrato i primi 45 giovani selezionati per frequentare i corsi di formazione professionale della durata totale di sei mesi per operatori, tecnici e professionisti. “In Italia – ha detto Salini – adesso è un momento di grandi infrastrutture in Sicilia, in Calabria e anche in tutto il Sud.

Negli anni a venire dobbiamo assumere circa 10 mila persone nel Paese -ha aggiunto e al momento ne abbiamo assunto grosso modo duemila nel 2023 mentre comincia il percorso delle assunzioni del 2024.

Il centro avanzato di Belpasso ha l’obiettivo di formare tecnici specializzati nelle macchine Tbm che saranno utilizzate per realizzare i 120 km di gallerie necessarie sulla linea ferroviaria Palermo-Messina-Catania. “Oggi Webuild è l’operatore più grande del mondo per macchine Tbm – ha spiegato Salini – Ne stiamo comprando 40 per tutto il Paese, 90 nel mondo, 19 arriveranno in Sicilia”.

“Spesso sento dire: ‘prima di fare il Ponte sullo Stretto perché non facciamo altro?’ Ecco, questo altro in Sicilia, in questo momento, è in corso di realizzazione. Non c’è una regione in Italia che in questo momento ha lo stesso volume di investimenti per l’infrastrutturazione. Un piano gigantesco di cui circa 8 miliardi realizzati da Webuild”.

“Leggo di dubbi sul Ponte sullo Stretto, se sarà in grado di resistere al vento… e mentre noi ne parliamo, nel mondo sono già stati costruiti cinque ponti con le stesse caratteristiche studiate per il Ponte di Messina. Le persone che non si occupano di ingegneria possano stare tranquille: c’è gente che si occupa di questi problemi”. “Il Ponte – ha sottolineato – è una grande occasione di dimostrare al mondo che le nostre capacità ingegneristiche e la nostra capacità di sognare possono essere trasformate in realtà”.

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