La vittima ha denunciato il commerciante che gli avrebbe chiesto la restituzione del denaro concesso in prestito a tassi anche del 100%
Aveva concesso un prestito a un conoscente, pretendendo la restituzione del doppio del denaro. Lo faceva controllare e pedinare da alcuni complici rendendogli la vita impossibile. Al termine delle indagini, i Carabinieri lo hanno arrestato e condotto in carcere.
A finire in manette un commerciante di 57 anni che dovrà rispondere dei reati di usura, atti persecutori e detenzione ai fini di spaccio di cocaina.
Le indagini, svolte dai Carabinieri di Falcone, hanno preso il via dopo la denuncia della vittima ormai estenuata dai soprusi subiti. L’uomo ha raccontato ai Carabinieri di avere ricevuto in prestito delle somme di denaro, con la richiesta di restituzione anche con tassi al 100%.
L’impossibilità di pagare i debiti contratti ha portato la vittima a vivere in situazioni di precarietà economica. Il commerciante, avrebbe messo in atto veri e propri atti persecutori costellati anche da minacce. L’uomo è accusato di aver assoldato dei complici, pagati mediante cessione di sostanze stupefacenti. Questi avrebbero avuto il compito di tenere sotto controllo i movimenti della vittima che, secondo quanto accertato dai Carabinieri, oltre a essere frequentemente pedinata, era anche monitorata da strumentazione GPS che il commerciante aveva installato abusivamente sulla sua autovettura.
Le indagini svolte dalla Stazione Carabinieri di Falcone e coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti hanno permesso di acquisire plurimi elementi di riscontro alla denuncia della vittima. Il Pubblico Ministero titolare delle indagini ha richiesto al Giudice per le indagini preliminare la misura cautelare in carcere, da questi accolta.
