Prezzi carburanti alle isole Eolie alle stelle, Consumatori Associati chiede intervento dell’Antitrust e Ministero sviluppo Economico e pretende sanzioni di 100 mila euro per ogni violazione ai distributori e multa 10 mln euro a Eni.
“Chiediamo all’antitrust che sia applicata una sanzione minina di 100 mila euro per ogni violazione accertata. Poiché inoltre sembra che uno dei distributori venga gestito direttamente dall’Eni, pretendiamo sia irrogata a tale società una multa di almeno 10 mln di euro e di indagare quali siano i contatti tra la stessa e gli altri gestori per la esistenza dell’illecito cartello”. Lo ha detto l’avvocato Ernesto Fiorillo presidente nazionale di Consumatori Associati durante una conferenza stampa al Comune di Messina dove l’associazione ha illustrato l’esposto che ha presentato all’Antitrust e al Ministero dello Sviluppo economico sull’aumento ingiustificato dei prezzi del carburante alle isole Eolie.
“I prezzi alle Isole Eolie – aggiunge Fiorillo – continuano a salire nonostante le dilaganti proteste degli Eoliani, nelle Isole il prezzo reale del carburante è di €. 2.60 al litro mentre dalle schede allegate estratte dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico il prezzo dichiarato dai gestori delle Isole Eolie non supera i €. 2,008. Avendo quindi saputo dell’esposto del magistrato Angelo Giorgianni all’Antitrust, ne abbiamo fatto uno anche noi per tutti i consumatori vessati da questa situazione. Bisogna premettere alcune considerazioni: le Isole Eolie sono distanti dalla terra ferma da un minimo di 10 ad un massimo di 40 miglia marine. Pertanto, i soggetti residenti nelle isole, coloro che vi si recano in vacanza con automobile a seguito ed i proprietari di imbarcazioni che scelgono le Eolie come punto di riferimento per le loro crociere, non hanno alternativa e, sono costretti ad acquistare il carburante dai distributori esistenti sulle isole. Questa associazione è consapevole che i gestori degli impianti di distribuzione debbano sostenere, rispetto a quelli esistenti sulla terra ferma, un costo maggiore derivante dal trasporto del carburante dal Porto di Milazzo fino alle Isole stesse, tuttavia il costo dei trasporti marittimi incide sul prezzo del carburante per 3 centesimi a litro, così come precisato in un comunicato la Società di Navigazione Caronte-Tourist; inoltre il costo eventuale del noleggio di un autobotte per il trasporto non supera i 2 centesimi a litro. Consumatori Associati ha ritenuto quindi di approfondire il problema ed è stato dimostrato che la lievitazione dei prezzi dei carburanti, sembra riconducibile soltanto ad una gestione monopolistica dei distributori”.
“Inoltre – afferma anche l’ avvocato dell’associazione Francesco Fiorillo – si deve considerare anche che il costo aggiuntivo complessivo di 5 centesimi (3+2) per il trasporto del carburante, non giustifica un aggravio del prezzo dei carburanti sino a 40 centesimi a Lipari (senza distinzione di prezzo tra servito e self service) e ben più elevato nelle isole di Filicudi, Panarea e Stromboli. Difatti poi, nel Comune di Lipari non esisterebbe in questo settore la concorrenza, in quanto sembrerebbero intestate alla stessa persona le licenze dei due distributori di Lipari e di Canneto di Lipari, così come quelle dei distributori di Filicudi, Panarea e Stromboli; tra l’altro, analoghe gestioni monopolistiche sarebbero riscontrabili nelle isole di Vulcano e Salina dove, peraltro, così come a Lipari, si registrano prezzi di gran lunga superiori a quelli praticati nel resto della provincia di Messina”. “Basta confrontare – ha aggiunto il magistrato Angelo Giorgianni – tutti i prezzi praticati in provincia di Messina con quelli risultanti dalle tabelle dei due distributori di Lipari per riscontrare questo aggravio dei prezzi per gli Eoliani e per i vacanzieri (dissuadendo così questi ultimi dallo scegliere le Isole come meta turistica); stessa situazione è evidente da anni, anche nelle isole di Filicudi, Panarea e Stromboli, dove i prezzi praticati sono ben maggiori ed hanno raggiunto anche i 2.60 euro a litro.
I prezzi più elevati del carburante praticati all’Eolie, potrebbero essere riconducibili all’abuso di una posizione esclusiva da parte dei titolari dei distributori, secondo una legittima, ma non condivisibile, logica imprenditoriale. Un beneficio in termini di prezzi ne avrebbero tratto e ne trarrebbero gli abitanti delle Isole Eolie dalla presenza di più distributori, affidati a gestori diversi per garantire una concorrenza reale, tale da stimolare una competitiva riduzione dei margini di utile”.