Un innesto utile per far fronte alle carenze di organico e garantire un ricambio generazionale
Oggi la sede provinciale INPS di Messina vede l’arrivo di 53 funzionari, vincitori del concorso per C1, consulenti protezione sociale. Un innesto di nuova linfa utile per far fronte alle carenze presenti in organico e per garantire finalmente un adeguato ricambio generazionale. Dopo la firma del contratto avvenuta ieri presso la Sede Regionale INPS Sicilia i neoassunti seguiranno un percorso formativo articolato su tre livelli, nazionale, per una visione d’insieme, regionale, per uno studio approfondito dei servizi e delle funzioni esercitate dall’istituto e locale, più orientato all’operatività quotidiana, affiancati ai colleghi esperti che in questi ultimi anni sono riusciti ad ottenere brillanti risultati nonostante la carenza di personale.
La Direzione Generale INPS ha ritenuto utile cercare di agevolare il personale nuovo assunto garantendo la possibilità di lavorare nei luoghi di effettiva residenza o nelle loro vicinanze e in tal senso sembra orientata anche la volontà della Direzione Regionale Sicilia e a livello territoriale la Direzione Provinciale di Messina, nella figura del direttore pro tempore dott. Gaetano Minutoli.
“Accogliamo con grande favore tale apertura – spiegano Giovanna Bicchieri segretario generale della CISL FP e Salvatore Le Donne, segretario aziendale del sindacato – coerente con l’assetto organizzativo utilizzato in INPS, sempre più tendente alla dematerializzazione della domanda e alla delocalizzazione della risposta, sempre meno legata ad ambiti territoriali e sempre più indirizzata all’utilizzo delle tecnologie per il lavoro da remoto e il lavoro agile.
La Cisl Fp Messina – continuano Bicchieri e Le Donne – esprime ai neo funzionari dell’Inps i migliori auguri per il nuovo percorso lavorativo e auspica che la scelta dell’amministrazione dell’Istituto di immettere negli organici professionisti giovani e competenti divenga volano di cambiamento e venga al più presto seguita da altre Amministrazioni pubbliche affinché quel tanto invocato ricambio generazionale possa divenire un percorso comune che possa garantire a tutti i cittadini livelli di assistenza eccellenti e non solo “essenziali”.
