Sabato 3 dicembre la presentazione del romanzo “Di donne, di ieri” di Giusi Arimatea

Protagoniste del romanzo  sono tre esistenze che, lungo l’arco temporale d’un secolo, si dispiegano al richiamo della memoria

Sabato 3 dicembre alle ore 18.00, negli spazi della libreria Mondadori Bookstore Messina in via Consolato del mare 35, sarà presentato il romanzo della giornalista messinese Giusi Arimatea “Di donne, di ieri”, casa editrice Pungitopo.

L’autrice, che di recente e per il secondo anno consecutivo ha ricevuto il Premio Nazionale di Drammaturgia “Aldo Nicolaj”, dialogherà con il giornalista Marcello Mento. Leggerà alcuni brani l’attrice Cinzia Muscolino.

Protagoniste del romanzo – come si legge nel risvolto di copertina – sono tre esistenze che, lungo l’arco temporale d’un secolo, si dispiegano, accavallandosi, al richiamo della memoria. Sullo sfondo una Sicilia dissennata, animosa, magica, retriva, ospitale e scomoda, luminosa e lugubre, ineguagliabile impasto di terra e mare. Innanzi agli occhi una Milano composta, elegante, generosa, cautamente affabile, dai cieli grigi e dalle infinite sfumature.

Il lungo monologo, che trova nell’armonizzazione di elementi propri di un registro letterario e dei toni autenticamente colloquiali una personale soluzione stilistica, schiude una galleria di anime e confeziona il quadro espressionistico di un mondo lontano da scrutare con gli occhi dell’anima.

La voce narrante, scovando i ricordi annidati nell’unico luogo in cui, uno a uno, avrebbe potuto disseppellirli, tesse la tela screziata della storia familiare dentro alla quale ritrovarsi. E lì magicamente rinviene gli elementi di quel magnifico intero che è l’universo al femminile cui deve la forza, l’indipendenza, l’adattabilità.

La morte è relegata al ruolo di mera comparsa. Sono piuttosto i copiosi riverberi delle esistenze, ombre e orme in quel mare inquieto di imponderabilità che è la vita, a ridisegnare un nuovo orizzonte. Al tentativo di trattenere i ricordi dentro alle mura di casa, per schivare il dolore, subentra pertanto il coraggio di vivificare le anime una volta di più, di confonderle col vento, di respirarle ancora e ancora, poi di lasciarle andare.

Nella medesima occasione sarà possibile visitare la mostra “Kajal” dell’artista messinese Ilia Currò, cui peraltro appartiene l’opera “Le mie donne sicule” (particolare) nella copertina del romanzo di Giusi Arimatea.

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