Secondo Palazzo di Giustizia in via La Farina o all’ex ospedale militare?? Ma siamo proprio sicuri visti i tanti dubbi sorti recentemente per entrambe le ipotesi? E se si trovasse una terza soluzione che consentisse di risparmiare anche qualche soldino? Magari in una struttura comunale esistente, naturalmente da trasformare e da adeguare? In una struttura che il Comune di Messina, per esempio, non è mai riuscito a vendere? Magari in una zona logisticamente perfetta? Magari in punto della città che verrà presto riqualificato e sotto il profilo viario strategicamente rivisto? Perché quindi, alla luce di queste caratteristiche e considerazioni appena esposte, non pensare a una terza ipotesi come la sede (per tanti aspetti più conveniente) dell’attuale ex macello di via Santa Cecilia?”.
Il consigliere comunale Libero Gioveni lancia questa proposta che, alla luce anche della conformazione planimetrica della vecchia struttura esistente che potrebbe prestarsi alla creazione di nuovi uffici e ampie aule di un Tribunale satellite, si augura possa essere presto al centro di un dibattito in Aula con tutte lecategorie interessate.
Se si riesce a guardare oltre all’attuale degrado che insiste al momento in quella zona – afferma Gioveni – e pensare che nel giro di un paio di anni, grazie alla realizzazione della nuova via Don Blasco, questa fetta di territorio subirà una radicale trasformazione, l’ipotesi di convertire l’ex macello nel secondo Palagiustizia, seppur possa sembrare a prima vista remota, a mio avviso deve esserequanto meno valutata, ascoltando naturalmente anche il parere degli ordini professionali interessati.
La convenienza economica, la posizione strategica, la prospettiva di una imminente riqualificazione e trasformazione viaria della zona – prosegue il consigliere – non possono non essere elementi su cui avviare un dibattito serio con tutti isoggetti direttamente e indirettamente interessati.
Ecco perché – conclude Gioveni – ritengo a questo punto necessaria la convocazione di una seduta straordinaria aperta del Consiglio Comunale affinchè si gettino definitivamente delle basi concrete per donare alla città una struttura degna di poter soddisfare finalmente le esigenze che investono il complesso mondo della
giustizia”.