Nell’operazione sono stati impiegati oltre 120 Carabinieri di Messina, oltre quelli di Reggio Calabria e Vibo Valentia
Fiumi di droga che dalla Calabria arrivavano a Messina e nella zona dei Nebrodi, in particolare a Tortorici. I Carabinieri, dopo una serie di indagini e sequestri, hanno ricostruito la rotta della droga ed effettuato 16 arresti, di cui 13 in carcere, 3 ai domiciliari. Per due persone applicata la misura dell’obbligo di presentazione alla P.G. Dovranno rispondere dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine ha preso il via nel febbraio 2021, dopo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che ha raccontato dell’organizzazione dedita alla spaccio di droga. La struttura si occupava dello spaccio di droga nella zona sud di Messina. Dall’inchiesta è emerso che il gruppo criminale aveva quasi il monopolio dell’approvvigionamento della cocaina, che poi veniva spacciata a Messina e a Tortorici.
Il sodalizio si approvvigionava dello stupefacente, da un esponente di spicco della famiglia NIRTA, ai vertici della ‘ndrangheta calabrese. Uno degli arrestati è Paolo Nirta figlio di Giuseppe Nirta, detenuto all’ergastolo per la faida di San Luca, fratello di Sebastiano e Francesco Nirta. Entrambi detenuti all’ergastolo per il loro coinvolgimento nella strage di Duisburg.
ARTICOLATA RETE DI CORRIERI-
Il fornitore, a sua volta si avvaleva di un’articolata rete di corrieri, tutti residenti nella provincia di Vibo Valentia alcuni dei quali incensurati, che si occupavano della consegna dello stupefacente a domicilio fino alla città di Messina.
Particolarmente ingegnose erano le modalità di trasporto dello stupefacente dalla Calabria a Messina. Per sfuggire a eventuali controlli, presso l’area degli imbarcaderi gli indagati utilizzavano autovetture modificate in alcune parti della carrozzeria.
E’ stato documentato, inoltre, come il fornitore calabrese avesse fornito all’associazione messinese telefoni riservati alle comunicazioni dedicate all’attività illecita.
Nel corso delle indagini sono state documentate varie forniture di sostanze stupefacente dalla Calabria alla Sicilia, con il rinvenimento e sequestro di 3 chilogrammi di cocaina.
LA DROGA ARRIVAVA ANCHE SUI NEBRODI
Oltre alla città di Messina, i vertici dell’associazione erano in grado di rifornire di stupefacente anche alcuni soggetti che operavano nella cittadina di Tortorici, con i quali avevano creato un canale privilegiato di fornitura. Nel comune nebroideo, quattro giovani del posto avevano costituito un commercio di stupefacenti, tanto da effettuare quasi settimanalmente richieste di approvvigionamento a Messina.
L’odierna indagine conferma i consolidati legami tra la criminalità messinese e quella calabrese nel sempre florido mercato degli stupefacenti, che esponenti della ‘ndrangheta sono in grado di far giungere sull’Isola attraverso lo Stretto di Messina.
IN CARCERE:
Paolo Nirta, Locri, 13 maggio 1977.
Giuseppe Mazzeo, Messina, 24 giugno 1962.
Carmelo Barile, Messina, 15 ottobre 1986.
Maria Minutoli, Messina, 3 novembre 1964.
Rosario Abate, Messina, 11 gennaio 1987.
Graziano Castorino, Messina, 14 settembre 1974.
Giuseppe Castorino, Messina, 24 agosto 1991.
Savoca Maurizio, Messina, 1 luglio 1969.
Gregorio Tassone, Serra San Bruno, 8 dicembre 1992.
Francesco Leandro, Serra San Bruno, 7 luglio 2000.
Gregorio Lucio Vaianella, Roma, 21 maggio 1999.
Mirko Talamo, Catania, 21 dicembre 1987.
Alessandro Talamo, Catania, 21 dicembre 1987.
AI DOMICILIARI:
Francesco Nesci, Soriano Calabro, 24 settembre 2001.
Gennaro Carmelo Conti, Tortorici, 14 giugno 1987.
Giuseppe Costanzo Zammataro, Tortorici, 29 maggio 1977.
OBBLIGO DI FIRMA:
Cettina Mazzeo, Messina, 11 gennaio 1997.
Marika Trischitta, Messina, 12 novembre 1987.