Il fatto di sangue è avvenuto a seguito di una lite in uno dei locali della movida messinese
Sono bastate poche ore agli investigatori della Squadra Mobile per identificare e arrestare i responsabili del grave fatto di sangue avvenuto alle spalle di piazza Duomo, nei pressi di uno dei locali della movida messinese, frequentato da giovani e giovanissimi.
I fatti risalgono alla notte di sabato, tra il 18 e il 19 maggio. Una volante della Polizia di stato interviene al Policlinico Universitario dove, poco prima, era giunto un ragazzo di circa 20 anni, con gli abiti intrisi di sangue, accompagnato a braccia da un coetaneo. Le ferite riportate erano dovute all’esplosione di un colpo di pistola. Dalle primissime informazioni acquisite dagli agenti, gli spari erano avvenuti in via Loggia dei Mercanti, alle spalle del Duomo.
Scattano immediatamente le indagini volte a ricostruire la dinamica degli eventi e identificare gli autori della sparatoria. Sul posto si portano gli agenti della Sezione Omicidi della Squadra Mobile. L’immediata acquisizione delle telecamere interne ed esterne dei locali ubicati in via Loggia dei Mercanti ha consentito agli operatori di polizia di visionare le fasi concitate della violenta aggressione.
Dalla ricostruzione dei fatti, la lite è scoppiata all’interno di un locale. Dalle parole si è passati ai fatti. Il ventenne si è dato alla fuga ma è stato raggiunto da due fratelli e dal padre di questi. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a sparare il colpo di pistola.
I successivi approfondimenti investigativi hanno quindi consentito di individuare gli autori del tentato omicidio, uno dei quali gravato da numerosi precedenti penali e di polizia per vari reati.
Sulla scorta degli elementi raccolti, il personale della Squadra Mobile ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto i presunti responsabili, uno dei quali minorenne. Sono accusati di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco aggravati, in concorso. Dei fatti è stata informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Messina.
Il G.I.P. del Tribunale di Messina ha applicato la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di uno degli indagati. Il G.I.P. del Tribunale dei Minorenni ha disposto la custodia cautelare in carcere.