L’esorcismo era cominciato da un mese. Confermate anche le torture
Anche Miriam Barreca, la figlia sopravvissuta nella strage familiare di Altavilla Milicia ha partecipato ai riti di purificazione in cui “sono stati torturati i fratelli, Kevin ed Emanuel, e la madre, Alessandra Salamone“, poi uccisi.
Lo dice il procuratore di Termini Imerese precisando che “per quanto riguarda la sua responsabilitĂ , non compete a noi ma alla Procura dei minorenni di Palermo. Noi trasmettiamo gli atti. Possiamo dire che è una ragazza molto intelligente, di un’intelligenza superiore alla media”.
“Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia che avrebbe partecipato al massacro. Erano tutti preda di un delirio mistico”. Ha precisato il Procuratore Ambrogio Cartosio nel corso di una conferenza stampa sulla strage di Altavilla Milicia. Le vittime – la moglie e i due figli di Giovanni Barreca – e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, dunque, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi.
“Giovanni Barreca e i due conviventi Sabrina Fina e Massimo Carandente si sono conosciuti sui social network” ha reso noto Cartosio. “La coppia di palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia”, ha aggiunto. Rispondendo a una domanda dei giornalisti il Procuratore di Termini Imerese ha poi detto che “le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono piĂą andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perchĂ© si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”.
Il procuratore descrive infine quella che è stata, dice, una “terribile tragedia, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una religiositĂ fanatica. Che pesa molto sui figli. La famiglia vive con disagio”. Per la strage ora in carcere ci sono il padre e marito delle vittime, Giovanni Barreca, e una coppia di Palermo, Sabrina Fina e Massimo Carandente.