Al termine dell’udienza preliminare relativa all’operazione denominata “Terzo Livello”, il gup Monia De Francesco ha accolto le richieste di rinvio a giudizio per 17 imputati e ha inviato gli atti all’Uepe per una richiesta di messa in prova; solo un imputato ha scelto il giudizio abbreviato. Amam e diversi privati hanno avanzato richiesta di costituirsi parte civile.
Le indagini condotte dalla Dia, il 2 agosto scorso fecero scattare diversi arresti nei confronti di professionisti, politici e imprenditori accusati di far parte di un comitato d’affari attivo in città per gestire diverse attività. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere, corruzione per un atto contrario doveri d’ufficio induzione indebita, corruzione, accesso abusivo ad un sistema informatico telematico, intestazione fittizia di beni. Dovranno comparire dinnanzi ai giudici l’ex presidente del consiglio comunale Emilia Barrile; l’ex presidente dell’Amam Leonardo Termini; Daniele De Almagro, ex direttore generale dell’Atm; Francesco Clemente ex dirigente del Comune di Milazzo ed ex consigliere provinciale; Vincenzo Pergolizzi costruttore di Milazzo, insieme a Teresa Pergolizzi e alle figlie Stefania e Sonia; Angelo e Giuseppe Pernicone, già coinvolti nell’inchiesta “Matassa” per voto di scambio; il commercialista Marco Ardizzone; Michele Adige, Elio Cordaro, l’imprenditore Tony Fiorino, Giovanni Luciano, Vincenza Merlino e Carmelo Pullia. L’imprenditore Sergio Bommarito della Fire, ha chiesto la “messa in prova”, servizi alla comunità alternativi alla detenzione. Ha scelto il rito abbreviato Angela Costa.