Prosegue la controffensiva del governo di Ankara al fallito golpe del 15 luglio. Dopo militari, docenti e imam, la scure si abbatte sul mondo dei media. Le autorità turche hanno infatti ordinato la chiusura di tre agenzie di stampa, 45 giornali, 16 canali televisivi, 23 emittenti radiofoniche, 15 riviste e 29 case editrici. E’ quanto emerge da un decreto pubblicato sulla gazzetta ufficiale.