La storia ha dell’inverosimile, ma è accaduta realmente stamani in un quartiere di Messina sud e poteva avere conseguenze ben più gravi. Era in corso un posto di controllo in Via Comunale Santa Lucia, quando, scoccate da poco le 10.30, i militari hanno notato una vecchia Alfa Romeo che si dirigeva verso di loro suonando il clacson per attirare l’attenzione.
Giunto nei pressi dei Carabinieri, il conducente, un 70enne pensionato messinese, ha accostato l’auto sul ciglio della strada, è sceso dal veicolo ed ha chiesto chiarimenti ai militari su un oggetto che, poco prima rinvenuto nell’orto mentre coltivava il terreno, aveva caricato in macchina proprio per farlo esaminare da “occhi” competenti.
Ha condotto i Carabinieri verso la propria vettura, ha aperto il cofano e, lasciando sbigottiti i militari, ha mostrato loro una bomba da mortaio posta accanto al raccolto della giornata. Chiaramente i militari si sono resi subito conto del potenziale pericolo rappresentato dall’ordigno, anche perché, a dire del pensionato, l’arma era stata colpita involontariamente più volte con gli arnesi da lavoro durante la coltivazione del terreno.
Sono stati immediatamente chiamati i rinforzi, mentre il pensionato è stato allontanato dal mezzo, per quanto costui, evidentemente non conscio del pericolo, ha suggerito candidamente di liberarsi della bomba buttandola in una delle fiumare che caratterizzano quell’area, rendendosi addirittura disponibile a provvedere personalmente allo “smaltimento”.
L’area è stata immediatamente isolata e i mezzi del Nucleo Radiomobile e della Compagnia di Messina Sud, giunti in forze, hanno bloccato l’accesso sulla Via Comunale Santo e Beppe Alfano, rendendo la zona interdetta al transito. Sono arrivati nel frattempo gli artificieri che hanno provveduto a rendere l’ordigno inoffensivo, qualificandolo come una bomba da mortaio da 81 mm. Scampato il pericolo, dopo poco più di un’ora la zona è stata riaperta al transito.