“Che ben venga la visita guidata di oggi al Gran Camposanto in ricordo delle vittime del terremoto del 1908, così come un grazie sincero va anche all’IRCSS Neurolesi-Piemonte per aver affisso nei giorni scorsi una targa all’ingresso del Nosocomio di viale Europa essendo stato esso costruito subito dopo il terribile sisma, ed è altresì apprezzabile la corona d’alloro che la Nobile Arciconfraternita della SS. Annunziata dei Catalani deporrà oggi a Largo Minutoli, ma rimango sempre più convinto che una città che non ricorda in modo tangibile il giorno più triste ed epocale della sua storia dedicandole una strada o una piazza, si priva di fatto della sua identità!”.
Con queste parole decise e cariche di amarezza espresse nel giorno del 108° anniversario del sisma, il consigliere comunale Libero Gioveni, che più di 3 anni fa aveva proposto al sindaco Accorinti di avviare l’iter per intitolare o ridenominare il tratto di viale San Martino compreso fra villa Dante e viale Europa in “via 28 Dicembre 1908”, esprime tutto il suo disappunto per il disinteresse mostrato dal primo cittadino che, nonostante all’epoca manifestò pubblicamente di prendere a cuore l’iniziativa, di fatto ancora non ha avviato nessun iter per l’intitolazione né di quella né di alcuna altra strada o piazza cittadina.
Gioveni, nel settembre scorso, visto l’immobilismo di Accorinti, investì anche la Commissione consiliare Cultura (dalla quale però ancora non ha ottenuto riscontro), convinto della necessità di imprimere un segnale forte e tangibile, in ricordo di quel triste evento, proprio nel luogo che per primo fu ricostruito dopo quella immane tragedia: il Quartiere Lombardo (luogo tra l’altro molto caro al Sindaco Accorinti).
“La storia messinese dell’ultimo secolo, infatti – ricorda il consigliere – narra che grazie ai finanziamenti erogati dalla famosa Opera Pia Lombarda, furono progettati e costruiti, subito dopo il terremoto del 1908, nel quadrilatero compreso fra via La Farina, viale Europa, via Catania e via Roosvelt (meglio noto, appunto, come “Quartiere Lombardo”), un orfanotrofio, un asilo ed un gruppo di case economiche con criteri antisismici. Il breve tratto di viale San Marino, quindi – prosegue l’esponente centrista – che tra l’altro viene considerato da sempre di “serie B” rispetto al tratto più lungo compreso fra viale Europa e piazza Cairoli (e la nuova ridenominazione assumerebbe di certo un significato importante e provocatorio anche in questo senso) rappresenta forse l’unica strada cittadina (la più importante e centrale del Quartiere Lombardo) che negli anni a venire potrebbe rievocare in modo concreto quel triste giorno di dicembre di inizio secolo.
Ma se anche non fosse questa la strada prescelta – preme a sottolineare il consigliere comunale – nulla questìo, ciò che conta è che un punto della città porti finalmente, dopo 108 anni, il nome del giorno del sisma in cui 100.000 messinesi “puro sangue” persero tragicamente la vita. Gioveni, quindi, spera che si passi adesso ai fatti avviando in concreto l’iter per l’intitolazione, per lasciare alla città il primo vero “segno epocale” del più grande evento luttuoso della storia messinese”.