La prossima settimana il Consiglio dei Ministri, sarà riservato a interventi per il Mezzogiorno e per lo sviluppo del paese. Un provvedimento d’urgenza cui starebbero lavorando i tecnici dei ministri De Vincenti e Calenda con lo scopo, non certo facile visti i venti di crisi, di approvare e convertire prima della pausa estiva.
“Tra i piatti forti di questo provvedimento per il Mezzogiorno -commenta il Segretario Regionale della Fast Confsal Porti Nino Di Mento– c’è l’arrivo delle prime «Zone economiche speciali», un’evoluzione delle zone franche concentrate in ambito doganale e portuale che hanno la finalità principale di attrarre gli investitori, sull’esigenza di provocare un profondo shock economico nel tessuto produttivo siciliano.
Le « Z. E. S. » nei mesi scorsi – spiega Di Mento – sono state oggetto di una lunga trattativa con Bruxelles per valutare criteri e benefici per queste aree circoscritte e con una particolare vocazione produttiva e di apertura ai mercati internazionali, nelle quali con una combinazione di incentivi (fiscali e normativi) si può creare un contesto più favorevole agli investimenti. È stato lo stesso ministroper la Coesione territoriale e il Mezzogiorno De Vincenti a indicare a esempio in Gioia Tauro la prima possibile candidata a diventare « Z.E. S. ».
Ma in lista di attesa ci sarebbero altre zone, come le aree retroportuali di Napoli e Salerno, Bagnoli, Taranto e Matera, per lanciarla come capitale europea della cultura del 2019. Le Regioni Italiane ammissibili per le Z. E. S. sarebbero Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia per le quali i tecnici stanno appunto lavorando al giusto mix di vantaggi fiscali, creditizi, deroghe e semplificazioni normative, prendendo spunto da quelle che sono già presenti in 10 dei 12 Stati europei (in alcuni casi sono state istituite prima dell’ingresso nella Ue o comunque dopo un filtro di ammissibilità molto severo), l’esempio più citato è quello della Polonia, con 14 Z. E. S. , per le quali durante i negoziati di ingresso nell’Unione furono fissati periodi transitori e soglie in materia di aiuto pubblico.
“Non si sottovaluti pertanto questa opportunità per Messina – spiega Di Mento – l’importanza vitale della istituzione di una Z. E. S. per la Portualità di Messina è di particolare importanza strategica, in cui
si possono applicare specifiche leggi finanziarie ed economiche finalizzate ad attrarre investitori attraverso gli incentivi per la realizzazione degli investimenti iniziali, la disponibilità di terreni a canoni di locazione ridotti ed utenze a tariffe agevolate, le agevolazioni doganali, le deroghe ai contratti di lavoro, le
esenzioni fiscali”.
L’esempio di Gioa Tauro, che ha presentato un disegno di legge ad hoc con la mediazione della regione Calabria, in occasione del masterplan per il sud, ha fatto propria la richiesta di Z. E. S., la prova lampante che Messina non può fare sempre la parte della bella addormentata nel bosco.
“Bisogna che l’Amministrazione Comunale – conclude Di Mento – apra un tavolo tecnico affinchè si possa attingere al provvedimento del Governo per non perdere l’opportunità di realizzare ed istituire una Z. E. S. a Messina, oltre all’unica proposta quella inviata al Presidente della regione ed ad altri rappresentanti istituzionali quasi due anni fa per l’area di Giammoro”.